L’Associazione l’Africa Chiama Onlus opera nella cooperazione in Kenya, Tanzania e Zambia nei settori dell’accoglienza, dell’alimentazione, dell’istruzione, del microcredito e dell’assistenza sanitaria. Il progetto “Fermiamo l’AIDS sul nascere” intende contribuire al miglioramento della qualità della vita dei bambini nati da madri sieropositive, arrestando la trasmissione verticale del contagio. Avviato nel 2005 il progetto segue un approccio integrato che prevede un supporto alimentare, psicologico, educativo, farmacologico e logistico alle mamme sieropositive e ai loro bambini fino al 18° mese di vita. Il servizio, completamente gratuito, poggia le basi sul rapporto creato nel corso degli anni con le strutture sanitarie come i dispensari di Kahawa e Musaka, e con gli operatori sanitari locali. Le attività principali sono: informazione, identificazione dei beneficiari, sostegno sanitario alla mamma e al bambino, sostegno alimentare e sostegno psicologico.
La fase di identificazione e selezione dei beneficiari è partita parallelamente con l’avvio del progetto. Vista l’esperienza dell’associazione e la presenza radicata sul territorio da parte della controparte locale, la fase di identificazione è stata molto celere. Da mesi le donne sieropositive in gravidanza o con bambini piccoli attendevano l’avvio del progetto ed il loro possibile inserimento. Era già presente una lista di attesa, dalla quale sono stati selezionati i casi più gravi ed idonei al tipo di assistenza proposta.
Tutte le donne beneficiarie del progetto hanno ricevuto il supporto alimentare con cadenza settimanale e mensile a seconda della tipologia di derrate: i beni durevoli, come farina, olio, zucchero sono stati distribuiti con cadenza mensile, mentre i beni non durevoli come verdure e latte sono stati distribuiti con cadenza settimanale.
Per quanto riguarda l’assistenza medica ogni donna è stata registrata presso il dispensario locale Mukasa. Ogni donna ha ricevuto una card personale con la quale può recarsi presso il Dispensario e ricevere gratuitamente farmaci ed effettuare visite mediche sia per lei che per il proprio bambino. Anche ai figli delle donne è stato fornito supporto medico sia in termini di visite che in termini di acquisto di medicinali nei casi di necessità, questo per coadiuvare le donne nella gestione familiare, dato che le loro condizioni economiche sono molto problematiche.
Tutti i bambini inseriti nel programma sono periodicamente monitorati e attualmente nessuno di loro ha riscontrato sintomi dovuti all’effettiva trasmissione. Il test effettivo il cui risultato può essere considerato definitivo e a scanso di qualsiasi dubbio verrà effettuato su tutti i bambini una volta concluso il 18° mese di vita. Solo in quel periodo infatti è possibile avere certezza della mancata trasmissione del virus.
Sin dall’avvio del progetto le donne si sono incontrate settimanalmente non solo per la distribuzione e consegna delle derrate alimentari, ma anche per confrontarsi sulle problematiche affrontate.
Nel mese di agosto 2014 è stato attivato anche l’affiancamento rivolto alle donne al fine di individuare una possibile attività commerciale da sviluppare con ognuna di loro. Le donne hanno quindi partecipato ad una prima fase formativa generale volta a fornire le nozioni basilari per gestire una piccola attività commerciale.
Nei mesi successivi si è provveduto ad individuare insieme possibili sbocchi commerciali. Ogni donna ha proposto l’attività commerciale nella quale voleva impegnarsi ed in base all’andamento del programma e all’effettivo coinvolgimento delle donne si è provveduto a elargire gli incentivi economici a partire dal mese di Agosto. L’ammontare variava da 20 € a 50 € in base al tipo di attività. La priorità è stata data a quelle donne che avevano predisposto un chiaro piano di utilizzo dei fondi e che secondo gli operatori in loco, sotto il coordinamento del coordinatore espatriato, erano in grado di poter già gestire e investire nel migliore dei modi la somma concessa.
Alcune donne hanno preferito non ricevere un incentivo per l’avvio di attività produttive ma hanno richiesto un supporto per sostenere importanti spese per l’inserimento scolastico dei loro figli, supporto altrettanto importante.
Risultati raggiunti:
1) Diminuita la percentuale di trasmissione verticale del virus HIV;
2) Migliorato lo stato di salute dei bambini e delle giovani mamme inserite nel programma;
3) Incrementate le conoscenze su temi relativi alla nutrizione e al virus HIV;
4) Innalzato il livello di autosufficienza delle giovani donne coinvolte.