La cooperativa sociale Roveresca opera presso Villa Ginevri, una struttura abitata da una comunità di famiglie, l’Associazione Borgo Solidale Valdiveltrica, aperta alla solidarietà, alla condivisione, alla sobrietà, all’accoglienza.
L’intervento intende ristrutturare e ampliare il sistema di fitodepurazione che consente, grazie all’azione combinata di microrganismi naturali come piante e terreno, la riqualificazione delle acque reflue permettendo il loro reinserimento nell’ecosistema fluviale e, previe autorizzazioni, il loro riutilizzo a fini irrigui e di coltivazione.
La corretta attivazione dell’impianto permetterà di dare inizio ad un’opera di sensibilizzazione sul territorio, mediante percorsi tematici e visite guidate in loco, che coinvolgerà scuole elementari, medie e superiori, associazioni naturalistiche, allo scopo di fornire un esempio di opera ingegneristica ecocompatibile in grado di eliminare gli sprechi delle acque reflue in un territorio, come quello marchigiano, in cui l’economia predominate è di tipo agricolo e alberghiero.
“La valorizzazione delle risorse umane è possibile anche grazie all’assiduo impegno nella corretta gestione delle risorse naturali che il territorio fornisce, tra queste l’acqua, intesa come bene prezioso imprescindibile per la vita di tutti i giorni. Infatti da dieci anni è presente sul terreno comune della Cooperativa Sociale Roveresca e dell’Associazione Borgo Solidale Valdiveltrica un impianto di fitodepurazione, progetto pilota nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino, che permette il recupero delle acque nere e grigie provenienti dalle due strutture abitative e di ricezione e ristorazione.
Il termine fitodepurazione indica l’attività depurante svolta dai microrganismi e dalla vegetazione nei confronti degli inquinanti presenti nelle acque reflue e rientra, assieme al lagunaggio, agli ecosistemi filtro ed ai vassoi assorbenti, ecc. tra i processi naturali di depurazione delle acque.
Tale sistema, già attivo da dieci anni e potenziato nel 2012 grazie ai contributi congiunti di associazione e cooperativa e ad un finanziamento della Fondazione 7 Novembre permette di recuperare le acque nere e grigie che vengono reimmesse nell’ecosistema fluviale e anche, previe ulteriori autorizzazioni in via di definizione, impiegate a scopi irrigui e di coltivazione del terreno circostante.”