Il progetto del Centro Diurno per persone senza dimora amplia il servizio offerto dall’Associazione San Marcellino di Genova nella struttura di accoglienza creata nel 2005 per il soddisfacimento dei bisogni urgenti e primari di adulti in condizione di senza dimora.
L’obiettivo principale del progetto è stato quello di sperimentare l’efficacia di una tipologia di accoglienza che ponendo nella fase di primo contatto meno vincoli e limiti al soggetto abbassi il livello della sua diffidenza e ne stimoli la disponibilità ad intraprendere un percorso di recupero.
Si è raggiunto questo risultato anche per mezzo della dimensione di momentanea tranquillità che gli spazi del nuovo Centro diurno sono in grado di offrire.
Con il presente progetto si sono potenziati i servizi di accoglienza attraverso le seguenti azioni:
− Miglioramento della qualità del servizio di accoglienza diurna;
− Ampliamento del numero dei beneficiari sia nella fascia oraria diurna che pomeridiana;
− Rafforzamento nella struttura organizzativa, sia dal punto di vista dell’apporto di volontari che da quello della presenza di operatori professionisti, in funzione delle esigenze di gestione dell’attività.
I risultati sono stati quelli di aver garantito un primo e sostanziale intervento di sostegno in media a 76 persone per ogni giornata di apertura.
Oltre ai senza dimora, il Centro è intervenuto a favore di altre situazioni critiche, e cioè quelle relative ad una fascia di popolazione in stato di forte indigenza che, pur godendo di un alloggio, non è in grado di provvedere completamente e autonomamente al soddisfacimento dei propri bisogni fondamentali, nonché di costruire significativi legami sociali.
Attraverso il funzionamento del Centro, infine, si è facilitato l’accesso ai servizi di “secondo” livello (accoglienze di tipo comunitario, alloggi protetti, spazi d’inserimento lavorativo, ecc.), condotti sia dall’Associazione che da altri soggetti sul territorio, per aumentare la possibilità di forme effettive di riabilitazione degli svantaggiati.
“Il Diurno è un servizio funzionante quattro mattine a settimana aperto a tutte le persone che, vivendo la condizione di senza dimora, richiedono uno spazio dove poter svolgere quelle procedure mattutine necessarie alla cura di sé che ogni cittadino compie quotidianamente nella propria abitazione: andare in bagno, lavarsi, caricare una lavatrice o semplicemente cambiarsi indumenti.
Dal punto di vista delle persone che ne usufruiscono, appare come assolutamente necessario, indispensabile per la propria igiene personale e prezioso per il mantenimento di un decoro fortemente minacciato dalla vita di strada.
Dal punto di vista operativo è una struttura che, dato l’alto numero di contatti giornalieri, rischia più di altre di concentrarsi sul piano organizzativo al fine di facilitare l’accesso ai molteplici servizi: non a caso, infatti, esperienze simili vengono svolte in spazi più o meno anonimi, con schiere di docce e bagni, sotto la custodia di operatori vigili al buon funzionamento del tutto.
Non volevamo questo.
Per farmi capire cito un aneddoto che rientra nella storia di questo servizio, quando la struttura non esisteva ancora e quello che oggi è il Diurno veniva sperimentato in un nostro dormitorio di prima accoglienza che apriva due ore al mattino per offrire docce e bagni a chi aveva trascorso la notte in strada.
Durante una mia visita trovai un clima per me, che venivo da fuori, piuttosto cupo: ad un tavolo c’era un ospite che si beveva un thè caldo, chiuso nei suoi pensieri e con un’aria alquanto depressa; nel frattempo l’operatore stava completando le ultime procedure prima della chiusura.
Un po’ imbarazzato mi sono nascosto a scartabellare i registri attendendo anch’io la fine della mattinata, quando spontaneamente Marco, l’operatore, ha iniziato a battere con le dita un ritmo sul tavolo. Con grande sorpresa Andrea, l’ospite, ha alzato lo sguardo e, riconosciuto il ritmo, si è unito a Marco nella sua performance: entrambi sono usciti dalla struttura discutendo animatamente di musica.
Oggi il Diurno è una struttura con due operatori, una borsa lavoro e due volontari del servizio civile, offre in più servizi quali la lavanderia, la distribuzione di indumenti e il taglio capelli; ha un passaggio giornaliero di circa 100 persone. Ma il nostro impegno vuole essere sempre lo stesso: accogliere ogni persona nella sua individualità, riconoscerla per nome e coltivare con lei una relazione diversa dalle altre, contaminando e lasciandosi contaminare.
Con alcuni sembra facile o troppo facile, con altri ardua e con altri ancora non riusciremo mai, ma ogni mattina, nel nostro quotidiano, tutti i servizi diventano degli strumenti per avvicinarci alle persone e cercare insieme quel ritmo che possa rendere più significativo il nostro incontro.”